Oltrepasseremo il Mediterraneo, ritrovandoci in uno dei Paesi più affascinanti del Vicino Oriente, il Regno Hashemita di Giordania.
In questo Paese relativamente giovane, che ha visto il sorgere, però, di alcune delle più antiche civiltà, incontreremo, nella sua accogliente casa poco fuori Amman, il Dottor Hassib Sahyoun, un patologo clinico di origine palestinese che, oramai da diversi anni, è a capo di una delle più note catene di laboratori del Medio Oriente.
Attraverso il racconto della sua prima esperienza “di confine”, saremo trasportati indietro nel tempo, al 1985, quando suo padre morì…
E.A. – V.G.
Riprese video: Canon EOS 5D Mark II, con ottica Summilux 80 mm
Riprese audio: Tascam DR-100 MKII
Luogo: Giordania, dintorni di Amman
Girato il 17.08.2012
Sì, sono percezioni che mi sono familiari, non da sveglia, ma verso l’alba. Mentre dormo si ferma il tempo ed io sono svegliata per diventare spettatrice lucida di ciò che accade o soggetto agente, più raramente. La prima volta era l’estate del 1996 ed un compagno di classe di mia figlia, un ragazzo che lei stimava molto, all’indomani dell’esame orale della maturità si mette in moto e va al mare, si tuffa e si rompe letteralmente l’osso del collo perché sott’acqua c’era un sasso. Povera creatura! Io non lo conoscevo fisicamente, ma la ragazza me ne parlava spesso. La mattina dopo all’alba è venuto a trovarmi a letto, un’energia proveniente dalla parete dov’era stato il capezzale del lettino dei miei figli da piccoli. Mi si avvicinava per darmi un bacio, un saluto credo, ma io non lo conoscevo! Ho aperto gli occhi e sveglia e lucida volevo afferrare e vedere quell’energia. Come ho aperto gli occhi si è ritratto, ma lentamente senza fretta, sfacciato e impunito! Il corpo reale del ragazzo era in coma in rianimazione al “Sandro Pertini” trasportato in elicottero.
Un altro episodio circa 5 o 6 anni dopo. Una mia “dipendente”, cara come una figlia adottiva, viene presa in pieno da un camion mentre era ferma sulla corsia di emergenza perché la macchina le si è fermata in corsa. Anche lei portata in elicottero ma al san Giovanni. Quando il marito, faticando a trattenere le lacrime, mi disse che la moglie non sarebbe venuta a lavorare quel giorno perché aveva avuto un incidente, capii che non sarebbe riuscito a dire altro, solo dov’era ricoverata dietro mia insistenza. Non potevo precipitarmi in ospedale, dovevo sostituirla. Andai di corsa in chiesa ad accendere una candela e chiedere alla prima suora che incontrai di pregare per questa ragazza, 27/29 anni! La mattina dopo, all’alba una “visione”: lei perdeva le forze e si lasciava andare, non aveva più forze per vivere. Io, con un grande sforzo e impiego di energie, cercavo di sostenerla, quasi volessi trasferire la mia energia vitale in lei. Alla fine sembrava che ero riuscita a darle la mia energia vitale, mentre io, stremata, mi lasciai andare per recuperare le forze. La ragazza rimase in coma farmacologico per diverso tempo durante il quale si strappava i fili, si alzava di notte (sonnambulismo). Quando si riprese, mi raccontò che effettivamente quella notte aveva rischiato di lasciarci.
Un altro tipo di esperienze sono “premonizioni” senza le caratteristiche del presagio. Un giorno che ero particolarmente stanca, tornando a casa al volante della mia macchina e dopo aver speso tutte le poche energie per fare una curva a gomito in salita, quando la macchina si trovò nuovamente “in tiro” un flash assolutamente fuori dal contesto mi ferì la mente e l’Anima: “E se Valerio stesse male?” – mi scossi come per destarmi e mi rincuorai: – “ha solo 26 anni e mezzo!” Rimasi comunque perplessa, il sacerdote mi aveva proibito di dare importanza a queste percezioni. Appena a casa chiesi al mio ragazzo come si sentiva, ma con tono distaccato, per non destare sospetti. Lui che si era alzato da poco era ancora gonfio del sonno mancato. Si era alzato alle 13:00 aveva detto, intanto erano le 14:30 e non aveva l’aspetto di chi si è alzato da un’ora! Il sintomo rivelatore del male era la stanchezza! Come mettere in relazione una patologia con le cattive abitudini dei giovani, tanto più che lui spesso lavorava di sera. Era un musicista. I ritmi fisiologici ne risentono comunque!
A presto.
Tinsa
Grazie, Tina, per quanto hai voluto condividere delle tue esperienze. Un saluto e a presto.
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