Deus intelligit et non credit
Un recente miracolo eucaristico in Argentina, Buenos Aires
Un recente miracolo eucaristico in Argentina, Buenos Aires

Un recente miracolo eucaristico in Argentina, Buenos Aires

Dopo il miracolo eucaristico di Lanciano [1] (ovvero il caso di un’ostia consacrata divenuta carne e sangue) che, risalendo al 730-750, è considerato il più antico evento di tale specie, un nuovo miracolo eucaristico è avvenuto di recente in Argentina, a Buenos Aires; esso per più di un aspetto ci ricorda proprio quello di Lanciano.

Parrocchia di Santa Maria (quartiere di Caballito, Buenos Aires)Era il 18 agosto 1996, quando Fr. Alejandro Pezet stava celebrando una Messa serale nella chiesa cattolica di Santa Maria, nel centro commerciale di Buenos Aires. Mentre terminava di distribuire la Comunione, una donna gli si è avvicinata, comunicandogli di aver trovato un’ostia su un candeliere in fondo alla chiesa. Fr. Alejandro, seguita la donna, ha recuperato l’ostia e l’ha messa in un recipiente contenente dell’acqua. Poi, ha riposto il tutto nel tabernacolo della cappella del Sacramento Benedetto.

Padre Alejandro con Mons. BergoglioIl 26 agosto, aprendo il tabernacolo, il religioso si è accorto che l’ostia era divenuta una sostanza sanguinolenta. Ha dunque informato dell’accaduto il cardinale Jorge Bergoglio (l’attuale Papa Francesco), il quale ha deciso di far fotografare l’ostia in modo professionale (le fotografie sono state scattate il 6 settembre). La documentazione fotografica mostrava chiaramente che l’ostia, divenuta un frammento di carne insanguinata, era aumentata di dimensioni. Quindi, per circa tre anni è rimasta nel tabernacolo e l’evento straordinario è stato tenuto segreto. Poi, dato che l’ostia non aveva subito alcuna decomposizione visibile, il cardinale Bergoglio ha deciso di farla sottoporre ad analisi scientifiche.

Miracolo eucaristico di Buenos Aires (1)Il 5 ottobre 1999, alla presenza dei rappresentanti del cardinale, il Dott. Castanon ha prelevato un campione del frammento insanguinato e lo ha inviato a New York, perché fosse esaminato. Non volendo condizionare gli esiti dello studio, di proposito non ha informato la squadra scientifica circa la provenienza del reperto.

Uno degli scienziati era il Dott. Frederick Zugibe, un noto cardiologo e patologo forense. Il team ha rilevato che il materiale analizzato era effettivamente carne e sangue, contenenti DNA umano. Il Dott. Zugibe ha dichiarato:

“Il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco, proveniente dalla parete del ventricolo sinistro, vicino alle valvole. Tale muscolo è responsabile della contrazione del cuore. Si deve ricordare che il ventricolo sinistro pompa il sangue in tutto il corpo. Il muscolo cardiaco si trova in una condizione infiammatoria e contiene un ampio numero di globuli bianchi, il che indica che il cuore era vivo al momento dell’asportazione del campione. È mia opinione che il cuore fosse vivo, dal momento che i globuli bianchi muoiono al di fuori di un organismo vivente che li sostenga. Quindi, la loro presenza indica che il cuore era vivo quando il campione è stato prelevato. Inoltre, detti globuli bianchi sono penetrati nei tessuti, il che evidenzia ulteriormente che il cuore si trovava sotto un intenso stress, come se la persona fosse stata colpita con forza all’altezza del petto”.

Due australiani, il giornalista Mike Willesee e l’avvocato Ron Tesoriero, erano presenti durante i test e, poiché sapevano della provenienza del campione, sono rimasti sbalorditi dalle dichiarazioni del Dott. Zugibe. Inoltre, Mike Willesee ha chiesto allo scienziato per quanto tempo i globuli bianchi sarebbero potuti rimanere vivi, se fossero provenuti da tessuto umano tenuto in acqua. Lo scienziato ha risposto che sarebbero morti dopo qualche minuto.

Quindi, il giornalista ha informato il medico del fatto che il campione proveniva da un tessuto, conservato dapprima in acqua normale per circa un mese e poi per circa tre anni in un contenitore con acqua distillata; solo a questo punto il campione era stato prelevato per le analisi. Il dottore non ha potuto fornire alcuna spiegazione in proposito.

Infine, Mike Willesee ha comunicato che il campione analizzato proveniva da un’ostia consacrata (pane bianco, non lievitato), che misteriosamente era diventata carne umana insanguinata. Profondamente colpito da tale notizia, il Dott. Zugibe ha risposto che tutto ciò rimaneva un mistero inspiegabile per la scienza, un mistero completamente al di là delle sue competenze.

I dettagli riportati sono stati riferiti dal religioso M. Piotrowski SChr sul sito web Love One Another!, 17/2010; ulteriori dettagli su tale evento (anche se per alcuni aspetti le informazioni sono divergenti) sono stati forniti dal giornalista e scrittore Antonio Socci, che ha condotto personalmente un’indagine a Buenos Aires.

Eventi particolari sarebbero iniziati nel maggio del 1992, nello stesso mese ed anno nei quali Jorge Bergoglio venne nominato vescovo ausiliario a Buenos Aires. Il 1 maggio 1992 due frammenti di ostia sono stati rinvenuti sul corporale all’interno del tabernacolo. Il parroco ha deciso di riporli in un contenitore con acqua e di conservarli nel tabernacolo stesso. Dopo alcuni giorni i due frammenti erano ancora integri e l’8 maggio si è notato che erano diventati rossastri. Quindi, domenica 24 maggio sulla parete interna del tabernacolo è stata osservata una goccia di sangue.

Miracolo eucaristico di Buenos Aires (2)A tali fatti seguono gli eventi descritti in precedenza (anche se l’ostia abbandonata sarebbe stata trovata il 15 agosto 1996 anziché il 18). Una volta notata la trasformazione in carne e sangue, l’arcivescovo Quarracino sarebbe stato informato direttamente ed avrebbe deciso di non divulgare la notizia e di far scattare le suddette fotografie, oltre a far condurre studi specifici al riguardo. Poi, tutta la documentazione è stata inviata a Roma. Nel 1999 l’arcivescovo Bergoglio, che aveva iniziato a seguire il caso solo dal giugno 1997, ha autorizzato per entrambi i casi (1992 e 1996) analisi approfondite, che sono state condotte negli Stati Uniti (California) nel 2000, utilizzando tecniche tipiche della FBI. Per quanto riguarda il campione del 1992, sono state rinvenute in esso tracce di pelle umana. Infine, ci sono state le analisi del laboratorio di New York sul campione del 1996 con gli incredibili risultati già ricordati.

Un rapido raffronto con il miracolo di Lanciano.

A questo punto, può essere interessante effettuare alcuni raffronti tra il miracolo di Buenos Aires ed il miracolo eucaristico di Lanciano.

Miracolo eucaristico di LancianoIl Miracolo di Lanciano, avvenuto – come già detto – nell’VIII secolo, ebbe luogo durante una Messa, subito dopo la consacrazione, quando l’ostia si tramutò in carne ed il vino in sangue. L’ostia ed il sangue sono conservati ancora oggi nella chiesa di Lanciano, fatta costruire appositamente.

Nel novembre del 1970 l’Arcivescovo di Lanciano decise di sottoporre ad esame scientifico i reperti. Fu incaricato il professor Edoardo Linoli, in collaborazione con il professor Ruggero Bertelli dell’Università di Siena. Il 4 marzo 1971 furono presentati i risultati delle analisi, dai quali emergeva che la carne ed il sangue erano sicuramente di natura umana. La carne era inequivocabilmente tessuto cardiaco umano ed il sangue apparteneva al gruppo sanguigno AB. Fatto degno di nota, che è stato riscontrato anche nell’evento di Buenos Aires, la carne ed il sangue non sono stati soggetti alla consueta degradazione cadaverica.

Nel 1973 il Consiglio Superiore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) nominò una Commissione scientifica per verificare le conclusioni dei due medici italiani. Le ricerche, durate 15 mesi per un totale di 500 esami, confermarono ciò che era stato dichiarato e pubblicato in Italia. L’estratto dei lavori scientifici della Commissione medica dell’O.M.S. venne pubblicato nel dicembre 1976 a New York e a Ginevra.

Di seguito è riportata una tabella, che pone a confronto sinteticamente i risultati scientifici relativi ai due reperti, quello di Lanciano e quello di Buenos Aires. Le analogie appaiono impressionanti. Da quanto ci è dato sapere, sembrerebbe che il Dott. Castanon abbia fatto confrontare i risultati ottenuti a New York con quelli del miracolo di Lanciano e che, oltre che avere lo stesso gruppo sanguigno (AB), i reperti avrebbero anche DNA compatibili e, quindi, potrebbero appartenere alla stessa persona.

Tabella: raffronto tra miracoli di Lanciano e Buenos Aires

Mentre per il miracolo eucaristico di Lanciano si possono leggere i risultati delle ricerche e delle analisi di laboratorio nei volumi pubblicati dal Prof. Linoli, nella rivista dell’O.M.S., pubblicata a New York e Ginevra nel 1976, e nei documenti conservati nel Santuario ed esposti al pubblico, per il miracolo di Buenos Aires non si può dire lo stesso. Del miracolo eucaristico di Buenos Aires, infatti, si è iniziato a parlare solo recentemente, perché il vescovo di Buenos Aires al momento dell’evento era Jorge Bergoglio, divenuto Papa alcuni anni fa. L’unico che ha divulgato la notizia è stato il dott. Castanon tramite delle interviste e conferenze, ma non ci risulta che abbia pubblicato alcuno dei risultati delle indagini condotte.

E.A. – V.G.


[1] Abruzzo, provincia di Chieti.

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