Di fronte al mistero esistono due posizioni estreme:
- cercare di spiegarlo, traducendo in termini noti ciò che, per sua natura, è “Oltre” e “Altro”, con il rischio di scadere nel banale o nel ridicolo;
- oppure, tacere per amore di serietà e dignità.
La nostra posizione si ferma sulla soglia, senza forzature e senza timidezze.
Lungi da noi il voler usare degli aneddoti per definire il mistero dei misteri: la morte.
D’altro canto, raccogliere e narrare ciò che si può intravedere da qualche “crepa” non ci sembra azione né inopportuna né inutile.
L’<altrove> ha sempre stimolato la ricerca e l’avventura, tanto più quando la posta in gioco è ciò che sa di eterno!
E.A. – V.G.